Nei suoi centri di accoglienza FATA ospita e sostiene bambini e adolescenti che il Tribunale dei Minori allontana dalla famiglia di origine per maltrattamento, violenza e grave disagio e minori inviati dai Servizi Sociali perché a rischio marginalità e devianza.
L’obiettivo di FATA è quello di accogliere i minori in un luogo idoneo come la CASA DI FATA, che permetta loro di ritrovare un clima familiare sereno, di soddisfare le necessità materiali, i bisogni psicologico-affettivi nonché comprendere, affrontare e superare le problematiche che hanno reso necessario l’allontanamento dalla famiglia naturale.
Il ruolo di FATA è di accompagnare il bambino da una situazione di grave disagio ad una situazione di cura e tutela attraverso l’affido, l’adozione o il rientro a casa. La FAMIGLIA resta per FATA il nucleo fondamentale per la crescita e la serenità dei minori e la comunità deve rappresentare solo un momento di passaggio.
Ai bambini si vuole offrire un luogo sereno e protetto dove, grazie alla presenza di personale specializzato, possano vedere soddisfatti i bisogni materiali e abbiano la possibilità di affrontare e superare i traumi subiti, al fine di poter affrontare al meglio la vita adulta. L’obiettivo generale si realizza grazie ad una serie di azioni che puntano a mettere il bambino in condizione di poter rielaborare il dolore subito e ricostruire i rapporti affettivi e di fiducia verso gli adulti.
A tal proposito, un ruolo importante è giocato dall’attenzione verso i luoghi e le attività della vita quotidiana. Attraverso un ambiente curato, accogliente e con spazi, tempi e modalità relazionali adeguate ai bambini, FATA vuole trasmettere ai suoi ospiti l’idea che uno stile di famiglia e, in generale, di vita altro rispetto a quello finora sperimentato esiste: è possibile vivere onestamente, in un ambiente curato, prendersi cura dei propri figli e rispettarsi reciprocamente.
Questi messaggi, sottostanti ogni intervento educativo di FATA, sono fondamentali al fine di creare una rottura di schemi con il vissuto del bambino e offrirgli le basi per impostare uno stile di vita adeguato al vivere sociale, evitando che ripeta, a sua volta, i comportamenti negativi di cui è stato testimone e vittima nell’infanzia.
Le modalità del lavoro educativo comuni a tutti i servizi di FATA sono:
“Lavorare per progetti”
FATA si propone di accogliere ogni bambino attivando un percorso educativo che ne rispetti e valorizzi l’originalità e l’unicità, riconoscendone i peculiari bisogni evolutivi, le caratteristiche e le difficoltà.
Dopo una prima fase di inserimento e conoscenza, attraverso l’osservazione del minore, dei suoi comportamenti e modalità relazionali, l’analisi della storia familiare passata e presente, viene elaborato un Progetto Educativo Individualizzato (PEI) che, in condivisione con il Servizio Sociale inviante, è sottoposto a periodiche verifiche.
Nella progettazione e attuazione degli interventi, il coinvolgimento dei minori come protagonisti attivi del proprio percorso evolutivo e delle loro famiglie d’origine (se presenti e ritenute idonee) sono considerati elementi essenziali alla buona riuscita del progetto.
Allo scopo di garantire un’accurata presa in carico dei minori ospiti, viene individuato per ognuno di essi, un “educatore di riferimento” il quale è responsabile della stesura e dell’implementazione del PEI. ed è punto di riferimento per tutto ciò che riguarda i minori a lui affidati.
L’orientamento di FATA è quello di contenere i tempi dell’accoglienza ad un massimo di 24 mesi, favorendo la definizione di un progetto più stabile per il minore: ritorno in famiglia, affidamento familiare, adozione.
Lavorare in sinergia con i Servizi Sociali
Il Servizio Sociale inviante mantiene la titolarità della presa in carico del minore per tutta la durata del progetto educativo, con un ruolo di riferimento essenziale per rinforzare il lavoro educativo e per garantire al minore un’opportunità di verifica e confronto individuale ed esterno. Al fine di coordinare al meglio gli interventi, si richiede l’affiancamento effettivo e costante dell’Assistente Sociale referente per il caso, anche attraverso visite periodiche e programmate presso la comunità.
Particolare attenzione viene posta al rapporto con la famiglia d’origine. Nel rispetto di quanto stabilito dal TM e della regolamentazione disposta dai servizi sociali, il percorso comunitario tutela l’incontro con la famiglia e favorisce l’avvio di rapporti costruttivi, supportando il minore nella realistica revisione della capacità di accoglienza e di cura della famiglia d’origine. Le visite protette vengono effettuate dal servizio di Spazio Neutro.
Valorizzare la quotidianità
Lo strumento fondamentale attraverso cui si articolano e acquistano senso gli interventi educativi è la condivisione del quotidiano.
La gestione della quotidianità (a partire, ad esempio, dalla cura degli spazi) è occasione per imparare ad essere responsabili, per acquisire competenze, per sperimentare capacità e diventare sempre più autonomi. La suddivisione degli spazi abitativi consente ai minori di usufruire di parti comuni ed individuali con la possibilità di personalizzarli, incrementando così il senso di appartenenza.
La condivisione delle regole (a partire dalla loro elaborazione) e la relazione educativa con figure di riferimento significative ed autorevoli costituiscono il fondamento per la costruzione del senso di responsabilità verso se stessi e verso gli altri, della capacità di porsi obiettivi e di perseguirli. La capacità di ascolto e accoglienza degli educatori e la relazione affettiva con loro rinforzano la stima di sè e aprono lo sguardo verso il futuro, ricostruendo un atteggiamento di progettualità.
Ulteriore occasione di benessere e di arricchimento personale sono le numerose attività proposte da FATA, grazie anche al contributo dei generosi donatori che, nel corso degli anni hanno sostenuto la realizzazione di numerosi progetti, alcuni dei quali comuni a tutte le comunità, altri specifici: laboratori di teatro, Arteterapia, Cineforum, ecc…
Nel mese di agosto e nel periodo invernale ai minori è garantito il soggiorno in una località di vacanza.
Integrarsi con il territorio
FATA propone un percorso comunitario aperto, promuovendo, laddove possibile e compatibile con il primario interesse di tutela del minore, l’integrazione con il territorio. In forma protetta e con la mediazione degli educatori, i minori si sperimentano gradualmente nell’ambiente esterno ad esempio partecipando alle attività sportive oppure frequentando la Parrocchia e l’oratorio.