Abbiamo conosciuto Sam quando aveva solo sei mesi. L’abbiamo ospitato per qualche giorno insieme alla sua mamma perché la comunità “mamma-bambino” dove si trovavano era stata distrutta dal terremoto. Sam e la mamma sono poi stati trasferiti in un’altra comunità “mamma-bambino” dove la signora, aiutata da educatori e psicologi, avrebbe dovuto affrontare i suoi problemi di tossicodipendenza e ricostruire il rapporto con il figlio piccino. Ma gli adulti non sono sempre forti come vorrebbero e superare le dipendenze è un percorso impervio e faticoso. Così il Tribunale per i Minori e i servizi sociali hanno deciso di separare Sam e la sua mamma, per dare ad entrambi la possibilità di crescere senza preoccuparsi troppo l’uno dell’altro.
Ecco che Sam, a sedici mesi, ritorna in FATA. E’ un bambino molto dolce e sorridente ma la trascuratezza subita l’ha reso un bimbo all’apparenza “ritardato”: non cammina, non parla e sembra intimorito dalla figura dell’adulto. Tutta l’equipe educativa ha lavorato offrendo a Sam le attenzioni, l’affetto e soprattutto gli stimoli che la sua mamma non avevo potuto dargli, permettendogli così di recuperare, piano piano, le competenze psico-cognitive adeguate alla sua età e di rielaborare la figura di attaccamento. Nel frattempo Sam ha continuato a vedere la mamma e il papà in “visite protette” ossia alla presenza di un educatore che li ha aiutati a mettersi in relazione in modo sano e positivo.
Oggi Sam ha 4 anni: è un bambino solare, chiacchierone, giocherellone, in grado di relazionarsi positivamente con gli adulti e con gli altri bambini presenti in comunità; ha imparato ad abbracciare forte gli amici e a rivolgersi agli adulti se qualcosa lo preoccupa. Purtroppo non si può dire la stessa cosa dei genitori. Nonostante i passi avanti, che dobbiamo riconoscere e valorizzare, non hanno superato del tutto i problemi con le dipendenze e non sono quindi in grado di prendersi cura autonomamente del figlio.
Per Sam però è arrivato il momento di lasciare la comunità e di ritrovare il calore di una famiglia: per questo si pensato ad un progetto di affido e una famiglia di FATA è parsa l’ideale per lui. Questa famiglia ha un’altra caratteristica speciale: ha preso a cuore anche la situazione dei genitori, rendendosi disponibile per fare un percorso di affiancamento con la mamma e il papà naturali di Sam, affinché possano diventare dei buoni genitori e, forse, in futuro, ricostituire la loro famiglia. Insomma una famiglia che prende in affido un’altra famiglia: bellissimo!
Non sappiamo come andrà. Per ora siamo felici che l’affetto intorno a Sam si sia moltiplicato: due mamme, due papà e tanti nuovi fratelli!